Stragedia, l’installazione di Nino Migliori ospitata nell’ex chiesa San Mattia a Bologna è stata inaugurata il 27 giugno 2020, nel giorno in cui ricorre il quarantesimo anniversario della Strage di Ustica.
Lo spazio buio di questo edificio del cinquecento ospita un’installazione immersiva inedita, strutturata come un’installazione ambientale in cui su 7 schermi di grandi dimensioni, posizionati ad altezze e angolature diverse, come a voler avvolgere lo spettatore, viene proiettata una narrazione audio-visiva. Questa narrazione rielabora le immagini in bianco e nero scattate da Nino Migliori nel 2007 che rendono conto nella maniera più alta delle potenzialità della fotografia nel suo rimando alla etimologia greca della parola, composta da grafia, scrittura, e foto, luce.
La luce illumina l’oscurità. In questo caso, la luce è quella flebile e incerta di una candela che dà luce e, nello stesso tempo, mantiene la semioscurità, crea ombre e trasforma in forme nuove i frammenti ricomposti del DC9 Itavia.
L’artista ha infatti trascorso nel maggio 2007 quattro notti a lume di candela con i resti dell’aereo appena riportati a Bologna interrogando le centinaia di lamiere inerte disposte a terra.
L’artista Nino Migliori, che alla funzione della fotografia di rappresentazione del reale sostituisce quella costruttiva di linguaggio che narra attraverso le forme, esplora infatti a lume di candela, con la pazienza e l’attenzione di un antico minatore, e crea un racconto tragico, fatto di una sequenza di frammenti.
Sono frammenti, alcuni riconoscibili che rimandano a parti dell’aereo come bulloni, giunti, fili di rame, scritte – compresa l’etichetta che descrive il reperto come parte del tutto -, altri che si presentano come forme sformate dall’impatto e dalla luce della candela.
Migliori con queste immagini riempie di senso il vuoto della carcassa provocato dalla esplosione e da chi ancora nasconde e occulta la verità. Il vuoto non deve diventare vuoto di senso, ma spazio da colmare di narrazioni artistiche che di volta in volta in questi anni si sono sovrapposte tra loro intrecciandosi in fitte trame con la scrittura dolorosa e tenace intessuta in questi 40 anni per costruire memoria e ricerca di verità.
Il frammento è l’unità narrativa del dialogo tra l’opera di Migliori e quella di Christian Boltansky, l’artista autore del Museo per la Memoria di Ustica. Immagini di frammenti di forme di materia, da un lato, e frammenti di frasi sussurrate e sussurri di luce che si accendono e spengono al ritmo di un respiro nel Museo per la Memoria di Ustica.
In entrambi i casi 81 frammenti quante sono state le vittime.
Migliori con la macchina fotografica e il lume di candela si è mosso tra i resti del velivolo come un minatore che cerca nel passo ferito dello sguardo e delle cose, la loro essenza e riporta alla luce la forza incandescente dell’oscurità.
Il progetto – ideato da Nino Migliori con Aurelio Zarrelli, Elide Blind, Simone Tacconelli è curato da Lorenzo Balbi – e viene presentato fino al 7 febbraio 2021 nella sede della Ex Chiesa di San Mattia, a ingresso libero con prenotazione.